Frase

Ho paura delle cose che non capisco, e non riesco a capire perché...(F. De Andrè)

sabato 18 luglio 2009

Troppa gente ha parlato d'amore...


L’amore più bello dell’anno
di Pierluigi Lucadei

L’amore cantato impazzisce nelle stanze, screpola le mura e fa rivoli di inganni, speranze e accomoda una serata, giustifica una fuga, santifica un addio, ringrazia un corpo, ne sublima due; l’amore cantato scavalca gli ordini concettuali, oltrepassa i riferimenti categorici e si svincola dalla mortificazione dell’anima. Dovremmo stare tutti ad ascoltare, quando si svincola una canzone d’amore. Di più, in religioso silenzio, dovremmo chiudere gli occhi e dondolare il cuore. Quattro canti d’amore, i più belli dell’anno, svincolati accorati innocenti, come il sentimento che splende, accecando gli intrusi e i loro deliri. Fossati è un creatore di immagini sacre, l’amore «fa guerra agli idioti… fa bellissima la stanchezza… fa grandi le occasioni… fa confondere le città», Capossela celebra la grazia dell’incanto, De Gregori non esita a prendere perché «dell’amore non si butta niente», tutto è tesoro, e tu sei ridicolo, non te ne accorgi ma ti vedono innocuo o pericolosissimo. Quattro canti che fanno lo scherzo di tacere la putrefazione. Perché, per quanto accorato sia il canto, l’amore non sfugge all’assillo di tempo e spazio, e torna indietro per prenderti il sangue. Solo Bersani si lascia andare ad un’ammissione di colpa, se la prospettiva sono stagioni inutili e anni persi a sfogliare il calendario «la colpa è soltanto mia». Gli amanti sono chiusi a chiave in una stanza di hotel non a caso. Alla fine l’amore cantato non fa altro che ammuffire nelle medesime stanze che ha illuso impazzendole. Si fa uguale a se stesso, si fa polvere semplice e decrepita. Pacifichiamoci, l’amore ideale è la coscienza di saperne sostenere la pena. Il vaticinio di Lindo Ferretti brucia perenne a spacciare il valore ultimo della santa distruzione: «l'amore non cantarlo, è un canto di per sé, più lo si invoca meno ce n'è».


Ovunque Proteggi (Vinicio Capossela)

Non dormo ho gli occhi aperti per te,
guardo fuori e guardo intorno
come è gonfia la strada
polvere e vento nel viale del ritorno...

Quando arrivi, quando verrai per me
guarda l'angolo del cielo
dove è scritto il tuo nome,
dove è scritto nel ferro...

Nel cerchio di un anello...
dove ancora mi innamoro
e mi fa sospirare così...
adesso e per quando tornerà l'incanto

E se mi trovi stanco
e se mi trovi spento
se il meglio è già venuto
e non ho saputo
tenerlo dentro me

I vecchi già lo sanno il perché
e anche gli alberghi tristi
che troppo e per poco e non basta ancora
ed è una volta solo

E ancora proteggi la grazia del mio cuore
adesso e per quando tornerà l'incanto...
l'incanto di te...
di te vicino a me.

Ho sassi nelle scarpe
e polvere sul cuore
freddo nel sole
e non bastan le parole

Mi spiace se ho peccato,
mi spiace se ho sbagliato
se non ci sono stato
se non sono tornato

Ma ancora proteggi la grazie del mio cuore
adesso e per quando tornerà il tempo...
il tempo per partire...
il tempo di restare
il tempo di lasciare
il tempo di abbracciare..

In ricchezza e in fortuna
in pena e in povertà
nella gioia e nel clamore
nel lutto e nel dolore
nel freddo e nel sole
nel sonno e nel rumore
ovunque proteggi la grazia del mio cuore
...ovunque proteggi la grazia del tuo cuore

ovunque proteggi proteggimi nel male
ovunque proteggi la grazie del tuo cuore


Cardiologia (Francesco De Gregori)

Che si gioca per vincere e non si gioca per partecipare
Chi è ferito e non cade, ma continua ad andare
A sbattersi nel buio e a farsi vedere
A sanguinare di nascosto e a pagare da bere
A goccia a goccia, ma tu guarda, il mio cuore mangiato
L’amore ha sempre fame, non l’avevi notato
E dice sempre con disinvoltura
Senza paura dice: “mai”, senza paura mai.

Che si veste di bianco per scandalizzare
E compra rose a dozzine
E fa curvare i pianeti e fa piegare le schiene
Che si gioca per vincere e chi vince è perduto
Con una chiave ed un numero in mano
Tutta la notte aspettare un saluto
E a pensare: “ti amo”

Chi raccoglie conchiglie dopo la mareggiata
E il cielo è ancora scuro, ma la notte è passata
E macina la sabbia dentro i mulini a vento
E che non ha mai fretta e che non ha mai tempo
E poi l’amore indecente, che si lascia guardare
L’amore prepotente che si deve fare
E gli amori ormai passati e ancora vivi nella mente
Ché dell’amore non si butta niente


L’amore fa (Ivano Fossati)

L'amore fa l'acqua buona
fa passare la malinconia
crescere i capelli l'amore fa
l'amore accarezza i figli
l'amore parla con i vecchi
qualcuno vuole bene ai più lontani
anche per telefono
l'amore fa guerra agli idioti
agli arroganti pericolosi
fa bellissima la stanchezza
avvicina la fortuna quando può
fa buona la cucina
l'amore e' una puttana
che onora la bellezza
di un bacio per regalo

cose che fanno ridere
l'amore fa
cose che fanno piangere

l'amore fa belli gli uomini
sagge le donne
l'amore fa
cantare le allodole
dolce la pioggia d'autunno
e vi dico che fa viaggiare, sì
illumina le strade
fa grandi le occasioni
di credere e di imparare

cose che fanno ridere
l'amore fa
cose che fanno piangere

fa crescere i gerani e le rose
aprire i balconi
l'amore fa
confondere le città
ma riconoscere i padroni
l'amore lo fa
aprire bene gli occhi
amare più se stessi
l'amore fa bene alla gente
comprendere il perdono
l'amore fa.


Come due somari (Samuele Bersani)

Andiamo a stenderci comodi in profondità
giù fra i crepacci bui col diavolo che ci ospita
Se poi riusciremo a riportarlo su
Si divide come un premio…
Non lo dico più
Occorre spingere ai limiti la carrucola
Con le scintille fra le mani e poi la corda se ne va
Noi due come due somari siamo senza strategia
E abbiamo perso l’indirizzo per andar via
“E’ l’occasione di lasciar perdere?”
si chiedono gli amanti chiusi a chiave in hotel
Con l’inflessione dialettale che ho
Non prendermi sul serio sono un impostore
Sarò la causa di ogni preoccupazione
Una specie di provocatore di risse da bar
Se non fosse che tu sei pacifica
Avrei un bernoccolo e un taglio da suturare
Con dei punti ma voglio sperare che questo con te sia impossibile
Avendo l’ultimo fiammifero non lo sprecherei
su un muro umido
ad accenderlo io non ci proverei
e poi non parlarmi adesso della tua claustrofobia
lì c’è l’uscita e là l’ingresso, siamo a un crocevia
“E’ l’occasione di lasciar perdere?”
si giurano gli amanti chiusi a chiave in hotel
Con l’inflessione dialettale che ho
ti posso ipnotizzare, sono un traditore…
Sarò la causa di ogni allucinazione
una specie di dirottatore di tapis-roulant
comperati di notte al telefono
La solitudine no che non è un affare, ti fa credere di risparmiare
e invece non è che uno sperpero di stagioni inutili
e di anni andati via
davanti a un calendario
e la colpa è soltanto mia.